mercoledì 3 febbraio 2010

Chi sono?

E' un periodo di colloqui.
L'invio del c.v., per quei pochi che ancora credono che serva, è più inutile dei guanti senza dita. E allora si va a parlare. Grazie all'importazione del metodo americano, le domande psico-attitudinali, pur restando in posizione finale, acquistano un peso via via maggiore. Cosa succede, quindi? Che il desiderio di appagare la domanda, genera nel tempo una vera e propria crisi di identità.

D.: sei esuberante?
R.: sì, ma anche molto posata.
D.: sai lavorare in team?
R.: anche in modo autonomo.
D.: sai risolvere conflitti?
R.: sì, ma anche crearli.
D.: sai sopportare lo stress?
R.: altroché.

Avevo una personalità, una volta, ma ora è tutta confusa. Troverò lavoro e perderò me stessa.

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