martedì 12 gennaio 2010

Good year (and good luck).


L’inizio dell’anno è il momento dei buoni propositi, che si riformulano generalmente in primavera, prima dell’estate e subito dopo. In sostanza, ci sono mesi per i buoni propositi e mesi no.
Su un sito è possibile, una volta registrati, scrivere i propri buoni propositi, e l’amministratore è lì a fare il lavoro sporco, invia cioè mail del tipo: guarda che avevi detto che ti saresti iscritto in palestra, ti ricordo che avevi promesso che avresti smesso di fumare, ecc.
Per fortuna è possibile cancellarsi in qualunque momento e rinunciare così in un colpo solo sia ai buoni propositi sia all'ossessione di chi te li ricorda.
Il problema dei buoni propositi è che toccherebbe mettere al primo posto proprio il buon proposito di dar seguito ai buoni propositi. Anche perché i buoni propositi sono legati ai bilanci dell’anno trascorso e nessuno ha voglia di andare troppo a guardare quel che ha combinato.
Gli psicologi sconsigliano di fare l’elenco dei buoni propositi: sostengono che molti di questi non sono realizzabili, perché ne desideriamo solo il risultato, senza essere pronti a fare gli sforzi necessari per raggiungerli. Gli psicologi, insieme ai cattivi amici, dicono sovente la cosa sbagliata.
Se è vero, come dice Dr House, che tutti mentono, se una volta tanto si mente a se stessi che male c'è?

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