giovedì 7 gennaio 2010

Il coraggio dell'incoerenza.


Ho un sospetto: che stiamo perdendo tempo a sistemare le nostre incoerenze, producendo una coerenza finale apparente e contorta, fatta di smentite e comunicati stampa agli amici, a loro volta presi dalle incoerenze proprie (ma sempre pronti ad ascoltare le incoerenze tue). La coerenza non è di questo mondo, e di certo non può esserlo di questi tempi. Viviamo in linea con ciò che possiamo o non possiamo fare, ma non scomoderei una teoria in nome della quale ci sono stati dei morti, e nemmeno pochi.
Siamo incoerenti tra noi e lo specchio, figuriamoci se non abbiamo problemi di congiunture tra pensieri, e tra pensieri e azioni, e tra pensieri e azioni nostri e quelli altrui. Come vedete, è un casino. Più che inseguire la coerenza, dovremmo impegnarci a vincere una sfida ancora più grossa: essere incoerenti, senza fare del male a nessuno.

Sull’incoerenza:
· E' impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo (Aristotele).
· Un atto coerente isolato è la più grande incoerenza (Don Lorenzo Milani).
· Incoerenza? E che è? (Clemente Mastella).
· Odi et amo (Catullo).
· Il socialismo è qualche cosa che si radica nel sangue (Benito Mussolini).
· Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all'altro (Dio, Levitico 24:19-20).
· A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica (Suo figlio, Esodo 22:27)
· Do I contradict myself? Very well, then I contradict myself, I am large, I contain multitudes (Walt Whitman).

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